domenica 21 luglio 2013

SOVRANITA’: UNA TESTIMONIANZA



È con grande piacere che pubblico questa lettera di testimonianza di una cara amica, che recentemente ha notificato la propria sovranità individuale.



Essa ci fa capire in quale modo quel gesto di presa di coscienza che la Sovranità rappresenta venga vissuto dal sistema e dagli uomini che lo servono in modo strano, con un misto di rigetto e timore, con meschinità ma in fondo anche con ammirazione.



La consapevolezza della propria essenza divina e libera è per il sistema un fatto imprevisto e destabilizzante, ma sarà la bellezza a salvare il mondo, come dice un proverbio.

Jervé





Ciao Jervè,

sono riccarda pisano e prima di ogni altra cosa voglio ringraziarti per il tuo bel blog.

Posti sempre articoli che sono così importanti per tutti quelli che vogliono aggiornarsi e uscire da questa Matrix che ci ha reso schiavi e che ci opprime (ma ancora per poco tempo) indispensabili per capire a che punto stanno le cose per una liberazione definitiva.

I tuoi post sono importantissimi per capire come agire e iniziare finalmente una vita migliore in onore, pace e amore.

Ci tenevo a dirti questo prima di passare alla mia testimonianza che mi piacerebbe pubblicassi come un episodio realmente accaduto ad un Individuo Sovrano in Italia.

Come premessa ti informo che il 30 maggio sono diventata Individuo Sovrano e ho inviato la mia Dichiarazione di Sovranità sia al Prefetto di Novara che al Presidente della Repubblica com’è giusto fare.



Per essere più precisa sono andata alla Prefettura di Novara e ho fatto protocollare il documento perchè volevo essere certa che lo ricevessero.

Il 19 o il 20 di giugno, non ricordo la data precisa, sono stata contattata per telefono dalla caserma dei carabinieri del paese dove vivo in provincia di Novara.

Mi chiedevano se potevo recarmi presso di loro per dei chiarimenti richiesti dalla  Prefettura a motivo del documento che avevo fatto protocollare.

Mi sono recata in caserma e ho spiegato con parole mie perchè ero diventata Individuo Sovrano e ho detto che l’Italia è iscritta presso il S.E.C. statunitense come una vera e propria azienda.

A questo punto mi hanno fatto un sacco di domande su chi erano i miei testimoni chiedendomi anche chi fosse il mio medico curante.

Mi hanno invitata a recarmi presso la caserma dei carabinieri il 26 giugno alla ore 10 della mattina.

Ringrazio pubblicamente sia stef dei cosmi Individuo Sovrano, che ha firmato come testimone la mia Dichiarazione di Sovranità e che mi ha accompagnata in caserma, sia Alessandro Currò Individuo Sovrano che ha avuto la gentilezza di arrivare da Bologna la sera prima per poter essere da me alle 9 del mattino per accompagnarmi in caserma.

Sono stati entrambi davvero molto generosi e solleciti verso una persona che conoscevano da poco tempo e io ho molto apprezzato questo loro gesto.

Arrivati in caserma il piantone ha chiesto i documenti e Alessandro Currò ha dato il suo documento di Identità di Individuo Sovrano che il piantone non voleva accettare.

Dopo aver parlato con i suoi superiori ci è venuto a dire che tutto era a posto e che non avevano più bisogno di noi.

Ci hanno congedati senza riceverci, secondo me hanno avuto paura di noi.

Questo succede quando degli Individui Sovrani in pace  e onore si recano presso un ente pubblico, le forze positive sbaragliano qualsiasi negatività.

Per farla breve non sono più stata contattata.

Dopo questo episodio ancora di   più sono decisa a divulgare  le informazioni sulla Sovranità che tanto hanno fatto per me e le coltivazioni ortive che come sai porto avanti in un blog e che sono la mia passione.

Questi che ti ho narrato sono i fatti così come sono realmente accaduti.

Spero che presto molti diventino Individui Sovrani iniziando così una vita più consapevole e migliore non solo per loro stessi ma anche per la società tutta.

Qui termina la mia testimonianza.

Sperando di poterci rivedere presto ti invio

Un caro saluto

riccarda pisano Individuo Sovrano

Ps Puoi tranquillamente pubblicare i nomi degli Individui Sovrani che ho citato perchè prima  di scriverli ho chiesto loro, com’è giusto, il permesso di nominarli.


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