giovedì 24 settembre 2015

LA NASA PUBBLICA NUOVE IMMAGINI DELLE MISTERIOSE MACCHIE BIANCHE RILEVATE IN UN CRATERE DI CERERE


La NASA pubblica nuove immagini delle misteriose macchie bianche rilevate in un cratere di Cerere

La NASA ha appena rilasciato nuove immagini registrate recentemente dalla sonda Dawn (Alba), che mostrano maggiori dettagli riguardo le misteriose “macchie luminose” fotografate in precendenza dalla stessa sonda, all’interno di un cratere del pianeta nano Ceres, uno dei più grandi oggetti spaziali che si trova nella fascia principale degli asteroidi. Da ricordare che circa metà della massa della fascia è contenuta nei quattro asteroidi più grandi, Cerere, Vesta, Pallade, e Igea. Questi hanno diametri medi di oltre 400 km, mentre Cerere, l’unico pianeta nano della fascia, di circa 950 km.






Le immagini sono spettacolari e possiedono una risoluzione tre volte maggiore, rispetto alle precedenti immagini inviate dalla sonda, anche se gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere cosa siano effettivamente i punti luminosi.

Interessantre notare che l’ente spaziale americano, ha appena rilasciato una nuova serie di fotografie che ritraggono le macchie bianche che caratterizzano l’aspetto di Ceres. Ci sono voluti diversi mesi, ma alla fine gli scienziati della NASA-JPL di Pasadena, sono riusciti ad ottenere un primo piano del pianeta nano in modo dettagliato.







Rammentiamo che nei mesi passati, si è speculato molto sull’origine dei punti luminosi, dato che molti ricercatori ed esperti UFO, hanno sempre sostenuto che le immagini relative alle macchie bianche, poteva essere un “segno” della presenza di avamposti alieni.
Come scrive il ricercatore UFO Scott C. Waring, nelle ultime fotografie riprese dalla sonda ALBA, si può notare come le macchie bianche siano aumentate di numero, assumendo la forma di un corallo, la cui struttura sembra diramarsi al centro del cratere. Molti ritengono che tale struttura potrebbe avere un’origine artificiale, perché molte strutture aliene hanno una forma simile per via del loro aspetto che ricorda molto quello di un fungo. Questo perché tali strutture sono in parte biologiche e in parte meccaniche.
Molti si chiedono, perché la NASA ha aspettato due mesi per rilasciare queste fotografie? Forse le immagini sono state sottoposte a una sorta di esami e ritocchi preliminari, affinché non venissero rilevate altre anomalie presenti sul controverso pianeta nano?

Redazione Segnidalcielo

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