domenica 6 novembre 2016

TRUMP NON VINCERÀ … PERCHÉ NON PUÒ VINCERE

election day anteprima




DI ROSANNA SPADINI

comedonchisciotte.org

Nel liquame delle elezioni americane la raffica di denunce cui è stata sottoposta Killary negli ultimi giorni segna un cambio di rotta … stiamo assistendo ad una guerra per bande criminali tra segmenti potentissimi dell’establishment, che nomineranno il prossimo Presidente a colpi di ricatti e rivelazioni. A meno di una settimana alle elezioni i sondaggi della NBC e del Washington Post danno Donald Trump in vantaggio di un punto su Hillary, evidentemente la riapertura dell’inchiesta sulla corrispondenza privata dell’ex Segretario di Stato ha centrato il bersaglio. Per recuperare il vantaggio perduto i democratici hanno incrementato la solita pantomima di Trump colluso con la Russia. Probabilmente la violenza degli scandali che investono la Clinton non le lasceranno tregua nemmeno dopo l’elezione … e questo sembra disturbare parecchio i manovratori.


Appena iniziata l’ultima settimana della nuova edizione di Battleground wrestling, è partita la lettera del Direttore dell’FBI James Comey a otto commissioni del Congresso, che annunciava nuovi passaggi investigativisull’utilizzo da parte della Clinton di un server privato di posta elettronica, mentre era Segretario di stato dal 2009 al 2013. L’indagine era stata interrotta nel mese di luglio, quando Comey aveva dichiarato che in quel momento non vi era alcuna ragione giuridica per produrre denunce penali contro Clinton, e il procuratore generale della Giustizia, Loretta Lynch, aveva confermato che il caso era chiuso.

Non c’è dubbio che la dichiarazione pubblica di Comey al Congresso solo 11 giorni prima delle elezioni è stato un intervento politico senza precedenti da parte di una delle principali agenzie dell’apparato militare e di intelligence. Il suo unico intento prevedibile era quello di danneggiare la campagna di Clinton e rafforzare Trump, che nella maggior parte dei sondaggi era stato in svantaggio.






(La WRCB TV filiale di NBC a Chattanooga, Tennessee, ha inavvertitamente pubblicato i risultati della notte delle elezioni)

Il carattere sfacciatamente politico dell’intervento dell’FBI è stato confermato poi il lunedì successivo, quando l’agenzia ha pubblicato 129 pagine di documenti da un’indagine chiusa su un presunto reato compiuto da Bill Clinton. Poi il martedì l’FBI ha inviato un avviso di Twitter per richiamare l’attenzione sul rilascio dei documenti.

Naturalmente Trump ne ha subito approfittato, definendo lo scandalo e-mail peggio del Watergate. Poi in un discorso a Grand Rapids nel Michigan, ha avvertito che se la Clinton dovesse diventare presidente, la sua amministrazione sarebbe paralizzato fin dall’inizio, e ci sarebbe una crisi istituzionale senza precedenti. Il Wall Street Journal, in un editoriale tira le stesse conclusioni. Mentre il Partito Democratico ha adottato la stessa strategia verso Trump, denunciando la sua campagna come semi-criminale ed una sua eventuale vittoria come illegittima.

Ma chi è stato il vero mandante di questa denuncia così tempestiva? Chi è il regista di James Comey? Quale ragione lo ha convinto a prendere questa decisione? Si tratta sicuramente di potenti segmenti dell’establishment, che rappresentano il vero governo ombra degli USA.

All’origine della decisione di Comey di inviare una lettera in data 28 ottobre c’è stato un rapporto del Wall Street Journal, che pubblicava i registri delle contribuzioni elettorali e denunciava un caso di corruzione compiuto dai Clinton all’interno dell’FBI: “I registri delle contribuzioni elettorali dimostrano che lo scorso anno l’organizzazione di McAuliffe ha donato 467.500 dollari alla campagna della candidata al Senato della Virginia Jill McCabe, moglie di Andrew McCabe, oggi vice direttore dell’Fbi. Il Partito democratico della Virginia ha donato alla campagna della signora altri 207.788 dollari: in totale, le donazioni dirette e indirette di McAuliffe alla McCabe ammontano a oltre 675.000 dollari, più di un terzo dei fondi impiegati dalla signora per finanziare la sua campagna elettorale”. (WSJ)

In pratica è emersa una rete di corruttele e favoritismi, tangenti milionarie e omertà illecite talmente ramificata, da investire non solo il Partito Democratico e la sua candidata, quanto anche la stessa FBI, e lo stesso governo Obama, nella figura del ministro della giustizia Loretta Lynch … insomma uno scandalo sicuramente più esteso e più grave del Watergate.

Il Partito Democratico della Virginia, su cui il governatore Terry McAuliffe esercita un controllo di fatto, ha pagato la campagna elettorale della moglie di un alto dirigente dell’FBI, Andrew McCabe, che poi ha ottenuto una ottima promozione, diventando il numero due dell’FBI, e in quel ruolo ha impedito che venisse incriminata Killary.

È evidente che siamo di fronte ad una vicenda molto sporca, in cui viene implicata direttamente la credibilità dell’FBI, e dove Hillary Clinton ha tentato di comprare l’immunità legalecorrompendo un funzionario di polizia, una pratica conosciuta e applicata dalla criminalità organizzata di tutto il mondo. L’unica differenza è che la Clinton è una candidata alla presidenza degli Stati Uniti.

Andrew McCabe era il cavallo di Troia di Hillary all’interno dell’FBI. Comunque in ultima analisi è stato il WSJ a determinare il corso degli eventi. Chi stava dietro il rapporto di WSJ sulla tangente Clinton-FBI McCabe, che serviva per far scattare la lettera di James Comey? Basta indagare e si scopre che il WSJ è di proprietà del gruppo editoriale News Corp, uno dei più potenti gruppi editoriali globali di proprietà della Murdoch Family Trust.

Rupert Murdoch è un fermo sostenitore di Donald Trump, anzi i due sono anche soci in affari e si sono incontrati più volte nel corso degli ultimi mesi … per di più secondo il magnate del’editoria mondiale, Trump sarebbe un vincitore che non è stato abbastanza apprezzato dalle élites di potere. Nel mese di marzo, Murdoch aveva twittato che il GOP Grand Old Partypotrebbe essere pazzo a non ricompattarsi dietro Trump. (Fox News)

Le prove schiaccianti sul comportamento mafioso dei Clinton contenute nella relazione del WSJ (ossia il denaro dei Clinton versato alla moglie di Andrew McCabe, che stava indagando su Hillary Clinton) rappresentano la vera bomba ad orologeria, pronta ad esplodere.

Stavolta poi il problema non riguarda solo le e-mail dello scandalo, perché l’FBI ha aperto un’altra indagine sulla Fondazione Clinton”, che costituisce un focolaio di frode e riciclaggio di denaro. Inoltre, una Class action è stata lanciata contro il Democratic National Committee (DNC, Comitato Nazionale Democratico) relativa a frodi e collusioni illegali da parte di Hillary Clinton, durante la campagna elettorale. Act of Treason: Hillary ha ricevuto donazioni dagli Stati sponsor del terrorismo che rappresentano un finanziamento costante dello Stato Islamico (ISIS-Daesh).

Si tratta di un atto evidente di alto tradimento da parte di un ex Segretario di Stato e candidato alla presidenza degli Stati Uniti, che ha ricevuto generose donazioni da Stati sponsor del terrorismo. Ecco perché i tre filoni di indagini (e-mail cancellate, corruzione di un funzionario dell’FBI, riciclaggio denaro della Fondazione Clinton, vero e proprio bancomat della famiglia Clinton e organismo colluso con Daesh) potrebbero arrivare ad una denuncia ben precisa verso Hillary Clinton, per vari motivi, del resto tutti documentati.

– Ostruzionismo nei confronti della giustizia e volontario inquinamento delle prove

– Eliminazione di 30.000 messaggi di posta elettronica, dopo aver ricevuto un mandato di comparizione dalla Corte Costituzionale per la richiesta di presentazione delle prove

– Reato di falsa testimonianza davanti al Congresso e all’FBI.

I reati sono gravi e inconfutabili, le ultime accuse di Wikileaks dimostrano chiaramente che Hillary ha deliberatamente usato computer privati non protetti per condurre affari segreti (tra cui scambi di informazioni classificate), cercando poi intenzionalmente di distruggerne le prove.

Per di più i messaggi di posta elettronica della sodale della Clinton, Cheryl Mills, dimostrano anche che il presidente Barack Obama, non solo sapeva del server privato, ma lo aveva deliberatamente utilizzato. Quindi cosa esattamente Hillary e la sua squadra cercavano di nascondere? Clinton dirigeva operazioni segrete con la consapevolezza e la partecipazione di Obama, tramite dispositivi privati? Nascondevano un “governo ombra” oppure nascondevano attività criminali della Fondazione Clinton, già denunciata da Wikileaks come facciata (nello stile Iran-Contra) nel finanziamento occulto dei terroristi, scambi di favori, riciclaggio di denaro, frode, accordi su armi e altri crimini?

Anche il direttore dell’FBI James Comey e la Procuratrice generale Loretta Lynch sono compromessi quali individui dai profondi legami con i Clinton. Perché Comey s’è attivato ora, dopo aver negato a luglio la gravità dei fatti? Lynch era sotto pressione o ricattata da Bill Clinton per impedire la prima indagine di Hillary, ma probabilmente non ha potuto impedire la nuova. Insomma la campagna di Clinton è danneggiata, ma non irrimediabilmente.

È evidente una violenta lotta interna nel governo ombra degli USA, dove il traffico su armamenti ed alleanza politica della famiglia Clinton con le petromonarchie del Medio Oriente è fondamentale, e ugualmente funzionale al tutela del dollaro come valuta di riserva. Ma nonostante la raffica di denunce e prove contro la piovra mafioso criminale rappresentata dalla politica dei Democratici, alla fine Trump non vincerà … una buona parte dell’establishment ci ha provato, ma Trump non può vincere. Perché dalla parte di Killary ci stanno forti poteri: organi di stampa, network tv, banche, CIA, complesso militare industriale, finanziamenti stranieri. E perché nuove rivelazioni gettano l’ombra del dejà vu sulle elezioni USA.

Infatti quelle che sembravano essere pagine di prova per le stazioni di notizie di tutto il paese, potrebbero infatti rivelarsi un’anteprima degli eventi, molto simile a quella fornita il 9/11 dalla BBC sul crollo dell’edificio 7 al WTC … ancora prima però che succedesse.

Poiché i risultati dell’election day sono un grande business, WorldNow.com, da 17 anni fornitore di tecnologia digitale, è stato recentemente quotato in borsa per $ 45 milioni. Quindi non è una sorpresa che un altro aspetto del processo elettorale sia fuori dalla supervisione dei cittadini e nelle mani avide della corporatocrazia.

La WRCB TV filiale di NBC a Chattanooga, Tennessee, ha inavvertitamente pubblicato i risultati dell’election day. La pagina dei risultati sembra essere simile a quello del display delle reti mainstream, compresi i risultati presidenziali e del Congresso, il conteggio dei voti popolari, voti elettorali, e la percentuale di recinti di segnalazione.

Come osserva Jim Stone, “deplorabile” giornalista freelance, la pagina è stata estratta direttamente dalla piattaforma di gestione dei contenuti WorldNow.com, utilizzato da grandi reti come NBC, CBS, ABC e FOX e sembra essere una zona esclusiva e vietata al pubblico per le notizie e i risultati elettorali. Poi è stata ripristinata la pagina originale.



Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

Nessun commento:

Posta un commento